Quando hai detto si

Quando hai detto si

Un laboratorio che mi piacerebbe fare

Quando hai detto di si. Accogliere il nuovo fidandosi di se stessi e degli altri, sulla sottile soglia dell’ignoto. Un si che scioglie le barriere, che supera le differenze.

Viviamo in un tempo strano, un tempo che ci sembra di dover reinventare giorno per giorno, ridefinendo piste e direzioni, medicando urti e attriti. Un mondo che ci ha accolto e che per primo ci ha detto si. Un mondo che spesso però non riusciamo a guardare con serenità e fiducia.

Contraddizioni in termini.

Una frizione che si riverbera nelle vite di ciascuno e le rende a volte lontanissime a volte vicinissime.

Un leggero disagio che si avverte anche nel momento in cui incredibilmente si dice si

Si dice si ad una proposta, un incontro, una tendenza, un pensiero, una definizione, uno sguardo altro su di noi o per noi, ma anche all’assaggio di un nuovo cibo, la visione di un film sconosciuto, il perdersi in una nuova città.

Un momento cruciale nella crescita di ciascuno e non solo del bambino che dice il suo primo si, ancora piccolo, forse per compiacere gli adulti, per rendersi felice o semplicemente per affermarsi nella sua volontà di essere.

L’eterno rimbalzo del gioco del definirsi: chi sono io e chi sei tu?

Tra l’essere parte di… e l’essere in piena essenza di sé.

Un disagio che, nel momento in cui si dice si, rivela non solo le nostre differenze ma anche le nostre somiglianze, la nostra voglia di condividere e di mettere in comunione. Un dire si che a volte si dimostra più difficile da pronunciare del più diffuso e temuto no.

Si accolgono nuove vie prima semplicemente ignorate, si afferra una mano tesa colma di sorprese.

Un nuovo viaggio e una nuova ricerca.

Un laboratorio che mi piacerebbe fare. Quando hai detto si.




I Doni di documentazione si raccontano a Roma

I Doni di documentazione si raccontano a Roma

La formazione sui Doni di documentazione realizzata al “Progetto Infanzia” di Roma.

… In una giornata molto calda siamo accolti e accolte in uno splendido giardino, gradevole passatempo dei precedenti proprietari della villa, ora scuola e asilo d’infanzia “Progetto Infanzia”, tranquillamente adagiata a due
passi dalla Pineta di Ostia, dal litorale romano e dalla residenza presidenziale…

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I Doni di documentazione

… Ero mossa da particolare curiosità rispetto al titolo della formazione I Doni della Documentazione. Mi aspettavo di portare a casa nuove tecniche e strumenti da utilizzare nella prassi quotidiana di documentazione all’interno dei servizi educativi in cui opero. È stato molto di più.  (Federica). 

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Lavorare con questo tipo di scrittura è formativo, sia per il narratore – che narrandosi riordina, ritrova e rivede il percorso – sia per il raccoglitore di storie, che consapevolmente accompagna il narratore nel suo percorso di ricostruzione.

Una documentazione narrata,ascoltata, ricostruita, partecipata e restituita al narratore diviene dono di documentazione.

 

 

La documentazione biografica introduce, nell’esercizio della documentazione, il concetto di relazione biografica: una relazione che si costruisce insieme, narratore e raccoglitore, a partire dai reciproci racconti e dalle reciproche restituzioni.

La documentazione biografica e le narrazioni d’opera fanno riferimento infatti alla pratica della restituzione biografica e appartengono, oltre che al mondo delle biografie professionali e della documentazione, anche alle pratiche delle relazioni che si generano nei contesti educativi, sociali e culturali del nostro vivere professionale quotidiano, definendo una nuova tipologia di relazione, la relazione biografica.

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Volete saperne di più?

Ecco il testo dell’articolo pubblicato sulla Rivista Bambini nel numero di giugno 2016.

I Doni di documentazione si raccontano a Roma

Volete provare la pratica dei Doni di documentazione?

Potete contattarmi tramite mail all’indirizzo:   normandia11@alice.it