Il coaching e la narrazione

Perché in un sito dedicato alla scrittura, al recupero delle storie e delle memorie si parla di coaching? Quale relazione possibile tra il coaching e il mondo della narrazione, sia essa orale o scritta?

Narrare è un raccontare e un raccontarsi, un desiderio di esprimere e di esprimersi, lasciare traccia ed evidenza. Un percorso che può essere intimo, privato, dedicato solo a se stessi oppure un esercizio prezioso di presa di parola verso gli altri e il mondo.

Il coaching è un percorso di accompagnamento allo sviluppo del proprio potenziale e del proprio specifico talento. Trovare strade nuove o già note per raggiungere mete e obiettivi desiderati. Chiarirsi le idee e orientare i passi verso nuove direzioni o semplicemente confermare le scelte già prese.

La parola soprattutto la parola scritta ma anche la chiacchierata tra amici spesso ci aiuta a mettere insieme i pezzi, a capire ciò che da soli non ci era chiaro. Improvvisamente tutto fuori di noi sembra assumere maggior luce.

La relazione tra il coaching e la narrazione si muove in due direzioni differenti che si fortificano e alimentano reciprocamente.

Scrivere e narrare aumentano la consapevolezza e quindi diventano preziosi strumenti nell’ambito del percorso di coaching. Scrivere e narrare facilitano l’esito desiderato, sia che si tratti della strada per raggiungere un obiettivo o confermare una scelta fatta.

Il coaching, con i suoi strumenti e le sue pratiche, accompagnando lo scrittore o il narratore nel suo processo espressivo e narrativo favorisce il raggiungimento dell’obiettivo. La realizzazione ad esempio di un testo, un diario di viaggio, una memoria territoriale o una restituzione familiare.




Il coaching: che cos’è?

Il coaching è un particolare processo che si svolge grazie ad una relazione professionale tra un richiedente, detto anche Cochee, e un professionista specifico, detto Coach.

Il coaching opera per favorire il benessere del soggetto, la maggior espressione del proprio talento e il raggiungimento di una condizione di maggior soddisfazione personale e relazionale.

Durante il percorso di coaching si utilizzano alcuni strumenti specifici e dedicati a far si che il soggetto richiedente possa aumentare la propria consapevolezza e di conseguenza possa agire per il meglio, secondo la sua scelta e il suo intendimento.

Il Coach con la sua presenza accompagnante e neutra è un po’ come uno specchio. Il coaching è quindi un’occasione per vedersi senza fretta, ascoltarsi con tranquillità, senza timore di essere giudicato. Un percorso che consente di individuare la strada migliore per raggiungere il proprio obiettivo, definito e concreto.

Il percorso di coaching non è un percorso terapeutico. (Codice di condotta A.Co.I e Carta dei valori A.Co.I.)

Il percorso di coaching nasce da una necessità specifica e contingente del Cochee e si muove nel qui ed ora, senza diagnosticare o interpretare. Può essere considerato una sorta di allenamento della volontà. Del resto la parola coach fa riferimento proprio al termine anglosassone ‘allenatore‘.

Un accompagnamento facilitante, quindi da parte del Coach, che facilita il processo di decisione che rimane, sempre e comunque, in carico al Cochee.

Per ogni curiosità e necessità di informazioni non esitate a contattarmi.