Stromboli: tuffo di luna

Stromboli: tuffo di luna

Quella notte non riuscivo a dormire, sentivo un profumo e come un richiamo ad uscire dalla stanza, un invito ad ascoltare i suoni della notte. La terrazza era splendida, calde le sedute che rilasciavano il calore del giorno. Con le spalle al mare e alla spiaggia nera, alzavo, timorosa e curiosa insieme, lo sguardo. Lui era lì, con il suo cratere fumante, potente, rumoroso. Il fumo, la fiamma, le pietre.

Un vulcano vivo. Iddu, lo Stromboli.

Stasera, però, non era solo.

Bianca, tonda, morbida e luminosa a due passi da lui, la Luna piena.

Invisibile traiettoria amorosa. Il monte pare inchinarsi cortese nel suo essere immobile. Un attimo e nulla più. Un tuffo nel cratere e, per loro, il tempo di un arcaico abbraccio.

Un istante irripetibile nella magia di un risveglio.

 

Lo Stromboli ritorna ancora con la sua magia e il suo fascino. Il cuore incandescente di un’isola onirica e magica. Il ricordo di una danza tra gli elementi che illuminarono una notte speciale vissuta sulle pendici del vulcano.

La corte discreta ma decisa tra Iddu, lo Stromboli fumante, e la Luna piena. Una danza divenuta l’occasione per ricordare un luogo del cuore e condividerlo con gli amici valdostani della Poetica del Territorio.

Grazie a Marcella Di Benedetto per i disegni e a Fabio Famularo per le foto




Stromboli: cuori di fuoco

Stromboli: cuori di fuoco

E’ con gioia ed emozione che condivido con voi la pubblicazione del mio racconto Stromboli: cuori di fuoco. Il racconto è dedicato ad una magnifica isola del mediterraneo, l’isola di Stromboli e al suo magnifico vulcano attivo.  Un luogo per anni approdo di una magica e irresistibile migrazione.

Il racconto Stromboli: cuori di fuoco fa parte dell’antologia “Pagine in viaggio. Sull’isola” a cura di Giorgio Enrico Bena, pubblicato da Neos. Il libro è uscito durante la quarantena e appena possibile sarà presentato presso le Biblioteche e le librerie.

“… Il mio vulcano pare salutarmi. La mia isola mi abbraccia materna ancora una volta. La nave potente e immensa nel buio del mare avanza, lentamente si avvicina al porto.”

Una buona lettura 🙂