Quando hai detto si
Un laboratorio che mi piacerebbe fare
Quando hai detto di si. Accogliere il nuovo fidandosi di se stessi e degli altri, sulla sottile soglia dell’ignoto. Un si che scioglie le barriere, che supera le differenze.
Viviamo in un tempo strano, un tempo che ci sembra di dover reinventare giorno per giorno, ridefinendo piste e direzioni, medicando urti e attriti. Un mondo che ci ha accolto e che per primo ci ha detto si. Un mondo che spesso però non riusciamo a guardare con serenità e fiducia.
Contraddizioni in termini.
Una frizione che si riverbera nelle vite di ciascuno e le rende a volte lontanissime a volte vicinissime.
Un leggero disagio che si avverte anche nel momento in cui incredibilmente si dice si
Si dice si ad una proposta, un incontro, una tendenza, un pensiero, una definizione, uno sguardo altro su di noi o per noi, ma anche all’assaggio di un nuovo cibo, la visione di un film sconosciuto, il perdersi in una nuova città.
Un momento cruciale nella crescita di ciascuno e non solo del bambino che dice il suo primo si, ancora piccolo, forse per compiacere gli adulti, per rendersi felice o semplicemente per affermarsi nella sua volontà di essere.
L’eterno rimbalzo del gioco del definirsi: chi sono io e chi sei tu?
Tra l’essere parte di… e l’essere in piena essenza di sé.
Un disagio che, nel momento in cui si dice si, rivela non solo le nostre differenze ma anche le nostre somiglianze, la nostra voglia di condividere e di mettere in comunione. Un dire si che a volte si dimostra più difficile da pronunciare del più diffuso e temuto no.
Si accolgono nuove vie prima semplicemente ignorate, si afferra una mano tesa colma di sorprese.
Un nuovo viaggio e una nuova ricerca.
Un laboratorio che mi piacerebbe fare. Quando hai detto si.