Non solo buste

Quante volte pensando ad una lettera ricevuta o ad un pacchetto regalo ci torna in mente la busta o il particolare incarto che avvolge il dono e che ci racconta la cura e lo sguardo creativo del mittente.

Sicuramente questo è stato uno dei pensieri che hanno accompagnato l’idea di un concorso per raccogliere buste provenienti da tutto il mondo, realizzate ed inviate a Torino da artisti noti o da sconosciuti partecipanti.

La mostra Mail Art for Miro Modo è il felice esito di questa raccolta. Quasi trecento buste sono esposte fino a venerdì 19  a Torino in via Bligny 9 presso l’associazione Miro Modo che con questa mostra inaugura la sua sede torinese.  Spazio dove calligrafi, disegnatori, scrittori e artisti di differenti discipline intendono praticare l’arte della bellezza creativa frutto di ricerca condivisa e di contaminazioni.

Molti gli sguardi che hanno animato le giornate di sabato 13 e domenica 14 regalando all’inaugurazione il sapore del viaggio che inizia nella giusta direzione.

L’orario di apertura è dalle 17.00 alle 19.00. L‘ingresso è gratuito. Merita una sosta.




Affacciati alla finestra

Chi giungendo in un nuovo luogo, in una nuova stanza non sente il desiderio di affacciarsi e osservare la vista? Lo scorcio di un cortile, una veduta dall’alto, il mare sullo sfondo, un angolo insospettato, un ritaglio di spazio sospeso.

La finestra la nostra cornice, il vetro la nostra lente.

Per tutti coloro che curiosi si affacciano alle finestre in ogni luogo e per tutti coloro che, incuriositi, da oggi inizieranno a farlo è appena uscito Finestre sul mondo: 50 scrittori, 50 vedute (EDT) di Matteo Pericoli. Il testo è l’edizione italiana di Windows on the World uscito in novembre (Penquin Press).

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Il libro racconta le finestre e le vedute di 50 scrittori di tutto il mondo. Dal Sudafrica di Nadine Gordimer all’India di Rana Dasgupta, dalla Istanbul di Orhan Pamuk alla Milano di Tim Parks: 50 profondi e illuminanti sguardi sul rapporto tra interiorità e visione, per ricordarci che ciò che guardiamo anche distrattamente ogni giorno è strettamente intrecciato alla nostra coscienza e alla nostra immaginazione.

Così ci introduce al libro Matteo Pericoli: “… una finestra e la sua vista rappresentano per me una sorta di tasto di reset. Un istante, come il battito delle ciglia, in cui permetto al cervello e ai miei pensieri di rallentare e vagabondare, liberi da parole, all’esterno, attraverso il vetro, senza alcun obbligo di analizzare né, per così dire, di riportare il tutto.”

Che ne dite? Merita provarci!

Per chi volesse saperne di più e incontrare l’autore l’appuntamento è mercoledì 17 giugno alle ore 17.45 presso l’Agorà di Piazza Castello a Torino. Sarà presente Mario Calabresi che ha curato l’introduzione all’edizione italiana. Per chi lo desidera seguirà un rinfresco alla Libreria Luxembourg.

Vi aspetto.

La foto è una veduta sulle Lofoten, incantevoli isole norvegesi. La finestra è quella della stanza dell’antica casa di lavorazione dello stoccafisso, nella quale ho soggiornato per qualche giorno.




Vicini e balconi

I balconi sono diventati piacevole consuetudine che ritma il tempo, nella via dove abito, segnano l’arrivo della primavera ricoprendosi di colori, nella corte dei palazzi che si guardano, accarezzano lo sguardo dei vicini, incuriosiscono la vista della nuova bambina, che da poco abita lì.

I miei balconi. Da quest’anno lo so.

Complice una tardiva influenza il rito tardava a compiersi, giacevano secchi tra il ferro delle ringhiere vecchi rami polverosi. I veli da sposa ormai grigi, inutili protezioni, ricoprivano, ancora, il tutto. È maggio ormai. Un segno che non giunge, l’alterarsi di un’abitudine.

Allarme tra i vicini che attendono, prima, e poi, chiedono, ed io, incredula, rispondo. “Sono solo in ritardo …”. L’attesa di quel rito mi sorprende, sento la cura, avverto gli sguardi e con leggerezza rifioriscono vasi e ciotole, sfumature, profumi e colori esplodono tardivi nei miei balconi, gemme vigorose e rigogliose ripagano e godono nello schiudersi.

Ed ora, come sempre, con il primo caffè albeggiante, sorseggiato sul balcone, tra il profumo delle surfinie, che chiedono di essere ripulite, mattina dopo mattina, per i giorni a venire, fino al prossimo inverno, ci riprendiamo cultura gli uni degli altri.

Il testo nasce da una suggestione di scrittura proposta da DoppioZero, #abbiculturadite.
Per saperne di più www.doppiozero.com.




Roma: inizia il corso sui Doni di documentazione

Inizia a Roma, sabato 6 giugno, il corso sui Doni di documentazione, un nuovo modo di documentare.

Il percorso si rivolge ad un gruppo di insegnanti, educatrici e coordinatrici che operano presso i servizi educativi e scolastici della città di Roma. Il percorso, che si articola in sei unità di lavoro, ha come scopo quello di far praticare la restituzione biografica accompagnando il gruppo nel processo di realizzazione dei doni di documentazione, innovativa forma di documentazione biografica.

Durante il percorso si alterneranno momenti di lavoro individuale, a coppie e di gruppo a momenti di recupero dell’esperienza e della condivisione dei differenti passaggi che caratterizzano il tracciato proposto.

Per tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza dei contenuti del percorso ricordiamo la scheda alla pagina Percorsi a tema del sito www.restituzionibiografiche.it e il testo:

Ravecca M. (2013), Narrazioni d’opera. La restituzione biografica: una pratica di scrittura per la formazione e la documentazione educativa, edizioni junior  – Spaggiari edizioni, Parma.




Come le perle di una collana

Scrivere è necessariamente un processo che prevede una selezione dei contenuti.

La nostra scrittura non sarà mai esaustiva e completa. È importante fare la pace fin da subito con questo aspetto e ridimensionare le nostre aspettative, sia che si tratti della nostra autobiografia o della scrittura della biografia di qualcun altro.

È importante quindi definire l’ambito e il contesto della nostra scrittura e cercare di tenerci dentro i confini che ci siamo dati. La cosa migliore da fare è individuare un tema che potrà svilupparsi in singoli episodi o in episodi conseguenti un po’ come un racconto a puntate. Se ad esempio vogliamo raccontare le nostre vacanze, possiamo iniziare da un episodio e poi ricostruire altri episodi accaduti prima o dopo l’episodio che funge d’avvio alla scrittura. Un po’ come se fossero le perle di una collana e potessimo decidere come farla, quante perle inserire, di quale grandezza e colore e così via. Possiamo realizzarne di diverse fatture: a ciondolo, un solo frammento darà luce al gioiello, un collier regolare o un insieme fantasioso, monocromatico o multicolore.

Ogni scrittura così come ogni collana sarà originale e unica.  La vostra collana, la vostra scrittura.